domenica 11 marzo 2012

ED ECCO A VOI IL PRIMO "SAGGIO BREVE" VERSO LA MATURITà!!!

Il ruolo della pubblicità sul mercato e nella vita.

"La pubblicità è un'arte, l'arte di convincere i consumatori". Questo è ciò che è scritto nel capitolo 1 del "Nuovo libro della pubblicità" di Luis Bassat e Giancarlo Liuraghi, é infatti grazie ad una pubblicità accattivante e mirata che è possibile attrarre e "convincere" i consumatori all'acquisto. Ovviamente una buona pubblicità, deve oltre che riuscire ad attirare l'attenzione sul prodotto, indirizzarsi al pubblico più adatto (giovani, adulti, uomini, donne, sportivi, lettori...) e inoltre deve fornire una breve ma sufficiente descrizione del prodotto in questione. Sempre più spesso ormai, visto il grande peso che questa indiscutibile crisi economica ha sui mercati, ognuno di noi cerca di risparmiare dove è possibile, e questo accade anche nell'ambito del marketing. Le grandi aziende infatti, dovendo porre dei tagli ai consumi, decidono di farlo nel campo della pubblicità, riducendo quest'ultima al minimo. Ciò è possibile, ad esempio, per quanto riguarda i marchi delle grandi catene di supermercati.
L'unica pubblicità che viene fatta è quella del marchio del supermercato, il cui costo viene "spalmato" sull'intera gamma dei prodotti offerti (pasta, detersivi, scatolame, carta igienica, fazzoletti...). Questi sono chiamati "private label" cioè prodotti a marca privata. Quest'operazione è in costante crescita e soprattutto è in crescita il consumo di questi prodotti, e come ci dice Daniela Camboni nel suo articolo "il valori del no logo" "Corriere della sera, 18 Gennaio 2012": "i prodotti a marchio privato, anche in un periodo di crisi come questo volano. Nel 2011 le vendite sono cresciute del 7%"
Ma come è possibile che si verifichi un paradosso del genere? Crisi-aumento vendite?! La risposta è molto semplice: si risparmia. Infatti non essendoci un elevato costo di pubblicità (perché come abbiamo detto il costo è stato suddiviso per tutti i prodotti del marchio) il prezzo al consumatore di un pacco di pasta Conad, risulterà inferiore di quello di un pacco di pasta Barilla, pur essendo il prodotto assolutamente comparabile a livello di qualità. Proprio per questo motivo è facile capire come mai ci si affidi sempre più spesso ai prodotti della grande catena. E forse tutto ciò può risultare positivo da un altro punto di vista e cioè che i giovani, ma non solo, potrebbero finalmente capire che non è tanto l'apparenza quella che conta, quanto la sostanza e la qualità.
Perché così come un pacco di pasta Conad, senza "disegnini" o belle pubblicità in tv, anche un ragazzo con il sorriso ma senza maglietta firmata, può essere importante. Questo è quello che dice Naomi Klein nel suo libro "No logo" pubblicato nel Gennaio 2000: "La vita è fatta di sostanza, non solo di apparenza".
Melissa Ghirardi

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