giovedì 10 febbraio 2011

A UNA PASSANTE

La via assordante attorno a me urlava.
Alta, sottile, in lutto, dolore maestoso
una donna passò con la mano fastosa
sollevando orlo e balza, facendoli oscillare;
agile e aristocratica, con la sua gamba di statua.
Io, io contratto come un maniaco, bevevo
dai suoi occhi, cielo livido gonfio di bufera,
la dolcezza che affascina e il piacere mortale.
Un lampo... poi la notte! - Fuggitiva beltà
il cui sguardo in un attimo mi ha risuscitato,
ti rivedrò soltanto nell'eternità?
Lontano, chissà dove! troppo tardi! forse mai più!
Poiché non so dove fuggi, tu non sai dove vado,
o tu che avrei amata, o tu che l'hai saputo!
(da I fiori del male, trad. it. di L. Frezza, Milano, Rizzoli, 1980)

Da brivido...

La poesia parla di questo: dell'attimo in cui, inspiegabilmente, lo sguardo di una persona sconosciuta ci sconvolge con una forza di cui non comprendiamo le ragioni.Una fuggitiva beltà capace di rinnovare il nostro entusiasmo per la vita. Ma tutto si conclude in un attimo, l'emozione dell'incontro viene travolta dallo scorrere impetuoso della folla. Non ci si può fermare. Resta il rimpianto per un'occasione non colta,E FORSE ANCHE PER TUTTE LE STORIE D'AMORE CHE DA INCONTRI SIMILI SAREBBERO POTUTE NASCERE DANDO SENSO ALL'ESISTENZA, E CHE INVECE SONO SCIVOLATE DALLE MANI. Silvia & Bea

PARABOLA

Il bimbo guarda fra le dieci dita
la bella mela che vi tiene stretta;
e indugia − tanto è lucida e perfetta −
a dar coi denti quella gran ferita.

Ma dato il morso primo ecco s'affretta:
e quel che morde par cosa scipíta
per l'occhio intento al morso che l'aspetta...
E già la mela è per metà finita.

Il bimbo morde ancora − e ad ogni morso
sempre è lo sguardo che precede il dente −
fin che s'arresta al torso che già tocca.

«Non sentii quasi il gusto e giungo al torso!»
Pensa il bambino... Le pupille intente
ogni piacere tolsero alla bocca.

G.Gozzano