sabato 2 aprile 2011

Il Fiore Calpestato

La faccia tra le mani
i graffi sui seni
niente più lacrime a lavarti la pelle
guardi nel vuoto e immobile tremi

e un gelo ti inchioda
povero fiore reciso e calpestato
sbattuto per terra
abusato ed umiliato

fatichi a respirare
non riesci più ad alzarti
non sai riaprire gli occhi
e immobile tremi…
è un esplodere di dolore
un oceano di rabbia
un grido di vergogna
un urlo silenzioso, gelido e dolente
che lacera la notte
e cresce lentamente

e niente più parole
e risate con le amiche,
quelle scarpe favolose,
quei brividi d’amore

è tutto andato in pezzi
è tutto calpestato
rimane la paura, l’abuso della carne,
l’angoscia che perdura…

bocche deformi,
mani che offendono,
palpano e straziano
risate sguaiate
rantoli di belve assetate di dolore
maledetti demoni,
vigliacchi e senza onore

e immobile tremi…
stai ancora tremando
piccolo fiore sbattuto per terra
senza conforto,
senza più amore.


Questa poesia affronta un tema particolare e delicato, quello della violenza sulle donne. Una violenza frequente nella vita domestica e fuori, ma secondo voi... Qual è peggio?
Secondo noi sono tutte e due terribili, anzi questo termine non credo che basti a descrivere.
Per iniziare a "buttare giù" qualche frase per la nostra canzone, il maestro Nidi ci ha chiesto di cercare degli spunti. Una nostra compagna di classe (Silvia Stocchino) ha trovato questa poesia, le è piaciuta e ce l'ha presentata. Dopo di che ne abbiamo tratto ispirazione per il testo.
Tema: "violenza domestica" perchè secondo noi è la più frequente e traumatica perchè implica la convivenza.

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